La raccolta iconografica dell’Archivio riguarda il XIX e il XX secolo. Comprende oltre 600 bozzetti originali, per lo più della prima delle varie opere, a partire dai bozzetti di Giuseppe Bertoja per Attila di Verdi, fino a quelli realizzati negli anni Trenta da Nicola Benois per La Fiamma di Respighi. La tecnica utilizzata è principalmente la tempera, ma ci sono anche esempi di pittura a olio e collage. Per alcune opere esistono diverse varianti delle piante sceniche, ad esempio per la Tosca o La bohème di Puccini, a seconda della grandezza del teatro previsto per la rappresentazione.
Il fondo iconografico comprende anche un’importante raccolta di figurini, composta da migliaia di disegni originali di famosi costumisti. Si va da quelli per Il Corsaro di Verdi (1848), fino agli oltre 1.200 figurini di Alfredo Edel, tra cui quelli per le opere verdiane Il Trovatore, Don Carlo e Otello o per il Guglielmo Tell di Rossini. Sono inoltre conservati più di 700 disegni di Adolf Hohenstein. I figurini sono sovente corredati di istruzioni sul retro per la sartoria, di campioni di stoffe e colori. Questi materiali erano destinati non solo alle opere italiane, ma anche a lavori in lingua straniera di autori esteri, ad esempio quello in cirillico per Una vita per lo Zar di Michael Glinka o quelli realizzati per le opere di Wagner da Franz Gaul.
Infine vanno menzionate le tavole di attrezzeria, di cui l’Archivio custodisce circa 500 esemplari, che illustrano dettagliatamente gli oggetti e gli arredamenti di scena previsti.

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